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La regione Abruzzo è indubbiamente una regione ricca di storia; le sue popolazioni ed i suoi centri abitati hanno origini antichissime, come testimoniato dai numerosi siti archeologici di interesse storico e turistico.
Pensiamo al sito di Alba Fucens, a Massa D’Albe, ad Amiternum ed alle catacombe di San Vittorino, a Corfino, a Peltuinum in provincia de L’Aquila, a Campovalano in provincia di Teramo, agli stessi Teatro ed Anfiteatro Romano di Teramo, a Juvanum e Pallanum in provincia di Chieti, a Santa Gerusalemme in provincia di Pescara.
Questi siti archeologici ci danno testimonianza del fatto che l’Abruzzo era sì abitato fin dai tempi antichissimi, ma non da una medesima popolazione. Frentani, Vestini, Peligni, Marrucini, Marsi, Pretuzi ed ovviamente Romani sono alcune popolazioni che abitavano queste terre in epoca antica. Per quanto riguarda i Pretuzi, in particolare, si pensa che il nome Abruzzo derivi proprio dal nome di questa popolazione, che anticamente abitava la contea dell’Aprutium, (dove sorge l’attuale Teramo), da cui sarebbe poi derivato il nome Abruzzo.
Per lungo periodo, fino al MedioEvo inoltrato, il fiume Aterno funse da confine naturale tra la parte settentrionale e quella meridionale dell’Abruzzo, dando vita, in epoca romana alle due regioni Picenum e Samnium, in epoca medievale ai due ducati di Spoleto e Benevento, entrambi controllati dai Longobardi.
Queste divisioni vennero poi superate con l’avvento del regno delle Due Sicilie e l’annessione ad esso delle due zone Abruzzo citeriore ed Abruzzo ulteriore.
Dopo aver conquistato Anxanum nel 435 a.C., i Romani nel 325 sconfiggono peligni, marrucini, vestini e frentani ed assumono il controllo di gran parte del territorio abruzzese. Poco dopo nel 304, viene fondata la colonia di Alba Fucens, oggi sito archeologico di primaria importanza nella regione. Succedono ai Romani i Longobardi, popolazione di origine germanica che suddivide la regione in due ducati, Benevento e Spoleto. Nel frattempo la florida economia romana lascia spazio ad un rafforzamento delle attività rurali, con progressive libertà lasciate ai contadini e la formazione di tanti piccoli centri fortificati capaci di gestire e controllare i territori ad essi circostanti. Castel di Sangro, Tagliacozzo, Popoli, Celano, Casoli sono solo alcuni dei primi centri fortificati, che assumeranno successivamente le sembianze del feudo e delle signoria. Siamo nell’XII secolo quando l’attuale Abruzzo entra a far parte del regno di Sicilia, sotto dominazione normanna. Sarà proprio Federico II di Svevia, per la prima volta dalla dominazione romana, ad ordinare importanti opere civili, urbanistiche e monumentali. Ed è proprio Federico II di Svevia ad ordinare la costruzione della moderna L’Aquila. Sempre in epoca medievale, con l’avvento degli Angiò, il territorio viene suddiviso in due parti, ulteriore (settentrionale) e citeriore (meridionale), in quanto ritenuto troppo ampio da amministrare e difendere. Da allora in poi la regione seguì le sorti del regno a cui apparteneva: a seguito di una guerra tra angioini ed aragonesi per il controllo dell’Italia meridionale, i primi restano in possesso del solo regno di Napoli, mentre ai secondi va il regno di Sicilia. L’unificazione tra regno di Napoli e regno di Sicilia avverrà sul finire del Medio Evo, nel 1442, con Alfonso V d’Aragona.
In concomitanza con l’unità d’Italia, nel 1861, viene istituita la regione Abruzzo, che all’epoca includeva anche il territorio del Molise. Solo successivamente il Molise diventerà regione a sé, ma ancora oggi nelle tradizioni e negli usi linguistici emergono in Molise forti connotazioni abruzzesi.
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Berardo Varani
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