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La città di Teramo sorge proprio alle pendici del comprensorio del Gran Sasso, in un’area collinare che degrada dolcemente verso il mare ed è ricoperta da una fitta vegetazione mediterranea, con prevalenza di vigne ed olivi. Il toponimo “Teramo” deriva dall’espressione latina Interamnia Urbs, che significa città tra i due fiumi. Il Tordino ed il Vezzola sono proprio i due fiumi che cingevano in epoca romana – ed ancora oggi - il centro storico della città. Con l’evolversi della lingua, Interamnia Urbs divenne Interamne, Teramne, Teramnium ed infine Teramum, da cui l’attuale Teramo. Una seconda teoria, meno nota e non confermata, suggerirebbe invece che il toponimo Teramo potrebbe derivare da Thermae, con riferimento appunto alla presenza di alcune terme in differenti aree della città.
La prima teoria riguardo il toponimo di Teramo è confermata anche dalle origini romane della città. Fu proprio durante il dominio degli imperatori Augusto prima ed Adraino poi, la città visse un momento particolarmente felice, come testimoniato dalla presenza di numerosi monumenti, templi, teatri, anfiteatri e terme ancora oggi parzialmente visibili e visitabili. Nel 410 fu la volta dell’invasione per mano dei Goti, popolazione vandala che distrusse la città e ne assunse il controllo, trascinando quel che restava della città in uno stato di decadenza dal punto di vista economico, sociale e culturale. Dovranno passare i secoli ed il dominio longobardo e normanno perché Teramo ritrovi almeno parte della serenità perduta. I primi segni di ripresa giungono infatti nel MedioEvo con le dominazioni da parte degli Angioini e successivamente degli Aragona. Nel 1815 infine, la città venne annessa al Regno di Napoli, del quale seguì le vicissitudini fino all’avvento del Regno d’Italia.
Tra i monumenti da visitare nella città di Teramo spicca sicuramente la Basilica. Si tratta di un edificio medievale edificato nel 1158 ma successivamente rimaneggiato nei secoli XIV e XV. Se le travature interne presentano motivi decorativi risalenti all’epoca più antica, altri elementi come gli affreschi a soffitto, il portale ed il campanile, risalgono ad un periodo più recente, individuabile nella seconda metà del 1400.
Nei pressi della cattedrale troviamo anche il Teatro Romano risalente invece al 30 a.C, e l’Anfiteatro, proprio a ridosso del primo. Il Teatro Romano presenta un diametro di circa 78 metri e si stima che potesse ospitare circa tremila spettatori.
Sulle rovine di un tempio romano troviamo invece quel che resta della Chiesa di Sant’Anna, bruciata per mano dei Normanni nel 1155. Da vedere anche il Convento di San Giovanni, la Loggia del Municipio ed il Palazzo Vescovile, la Biblioteca Provinciale, il Museo Civico e la Pinacoteca. Se vi capita di uscire dalla città, fate una visita alla Chiesa di Maria SS. Delle Grazie, che risale, come la Basilica, ai primi anni del XII secolo. Molto interessante da vedere, sempre fuori città, anche l’Osservatorio Astronomico di Collurania, dotato di potenti telescopi dai quali è possibile ammirare il cielo anche prenotando una visita notturna.
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Berardo Varani
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